La prima comunità francescana si insediò a Iglesias negli anni Venti del XIV secolo, come ricorda una bolla del pontefice Giovanni XXII. La chiesa attuale risale a un rifacimento del secolo XVI, in stile gotico catalano. L’interno è articolato su navata unica con sette campate separate da archi diaframma a sesto acuto, impostati su pilastri.
A questi corrispondono altrettante cappelle su entrambi i lati, a cui si accede attraverso arconi a sesto acuto. Qualche traccia della chiesa precedente si conserva nelle cappelle: in particolare nella terza a sinistra, e sempre a sinistra, nella settima, dove rimane una monofora in cotto. L’interno è sobrio, così come la facciata, in conci di trachite rossa, con il bel portale strombato, un rosone e due semplici oculi come ornamento.
All’interno, nella prima cappella a sinistra è conservato un retablo di grande valore: opera attribuita ad Antioco Mainas, il retablo della Madonna del Parto è un doppio trittico raffigurante una Crocifissione, la Madonna, sant’Orsola, la lapidazione di santo Stefano e altri santi negli scomparti della predella. Il grandioso dipinto, per anni conservato alla Pinacoteca nazionale di Cagliari, è stato nuovamente esposto nella chiesa dove era in origine collocato sopra l’altare maggiore.
La comunità francescana di Iglesias ha vissuto alterne vicende. Il convento, che era annesso alla chiesa, venne soppresso ed espropriato sotto i Savoia, nella seconda metà del XIX secolo; la chiesa fu sconsacrata e rischiò di essere abbattuta nel 1914. Durante la Prima guerra mondiale fu adibita a palestra e a forno per il pane.
Risale agli anni Venti un primo restauro, in seguito al quale il complesso e la chiesa – nuovamente consacrata – tornarono ai francescani (1935). Officiata dall’Ordine dei frati minori fino a pochi anni fa, oggi la chiesa è curata e tenuta aperta alle visite da volontari laici.
Piazza San Francesco, tel. 0781-22.411, www.diocesidiiglesias.it