Il grandioso complesso in stile barocco piemontese fu edificato su una preesistente chiesa bizantina annessa a un’area funeraria, ai margini dell’abitato più antico. La chiesa fu rifatta a più riprese, prima in stile romanico, nel XII secolo, poi in linee gotiche alla fine del XIII.
Di entrambe le fasi rimane testimonianza soprattutto nella cappella del Rimedio, che conserva la volta a crociera gemmata, oltre a resti di un ambone romanico, con rilievi di scuola pisana.
Tra le opere d’arte conservate all’interno, notevole è la statua lignea dell’Annunciata, opera trecentesca di Nino Pisano. La chiesa ospitava le sepolture dei membri delle famiglie giudicali, andate perdute nelle successive ricostruzioni. È sovrastata dall’altissimo campanile ottagonale, con la cupola rivestita di maioliche colorate (XV secolo).
Attiguo alla chiesa si trova il Museo diocesano arborense, articolato in quattro edifici, con una corte interna. Vi sono esposti i manufatti del tesoro della cattedrale: oggetti rituali, paramenti sacri, libri miniati e documenti.
Vi è anche una sezione archeologica con resti romani e fenici rinvenuti a Tharros, e i plutei (lastre di marmo scolpite, appartenenti a una balaustra, fine XI – inizio XII secolo), tra le prime testimonianze dell’arte romanica nell’isola.
Infine, si ammira una preziosa tavola a fondo oro della fine del XIII secolo, raffigurante una Madonna con Bambino e Santi, tra cui Francesco, di provenienza toscana. La tavola è attribuita a Memmo di Filippuccio, attivo anche nel cantiere delle storie francescane di Assisi.
Piazza Duomo 1, tel. 0783-76.709.